lunedì 23 maggio 2016

Giornalismo digitale: fare informazione con, nei nuovi media anche con l’aiuto dell’intelligenza artificiale.


L’impatto delle nuove tecnologie ha comportato una mutazione antropologica della società, cambiando profondamente i comportamenti degli individui e incidendo sulla struttura tecnologica, sociale ed economica della vita umana.
La società globalizzata ha posto la sfida per l’educazione di una cittadinanza in grado di interagire in maniera attiva e responsabile nell’era digitale.

Giornalismo come portavoce
Il giornalismo, come in tutte le epoche, assume la funzione di interfaccia esterna di questo cambiamento e di portavoce delle istanze provenienti dalla società civile, ridisegnando, attraverso il digitale, la  relazione tra giornalismo e pubblico.
La libertà di informazione è importante per uno stato democratico e un aspetto essenziale del rapporto tra lo Stato  e i cittadini.
Nel cyberspazio, gli individui si sono ritrovati connessi attraverso le nuove tecnologie che hanno annullato la distanza e ridotto il frame temporale nel quale viene valutata la pubblicabilità di una notizia, la sua rilevanza decade oramai  velocemente,  l’informazione viaggia ormai su un arco di tempo ristretto a poche ore, se non a minuti.

Le cinque “C”
Il giornalismo online è oggi contraddistinto dalle cinque “C” che affiancano le cinque “W” del giornalismo tradizionale. Contesto, conversazione, cura dei contenuti, comunità, collaborazione, diventano i nuovi parametri per la valutazione di un articolo, mettono in luce gli obiettivi che rappresentano le sfide di quanto il giornalismo possa diventare attore attivo nel processo di cambiamento nel modo di raccontare le notizie.

La Digital Distruption e i nuovi paradigmi creati dalla tecnologia
Oggi il giornalismo deve fare i conti con una transizione che non è solo basata sul passaggio dal formato carta a quello digitale, è una rivoluzione culturale che ha cambiato tutto. I giornali non sono più un centro di potere, per sopravvivere sono stati costretti a grandi fusioni con la tendenza ad accentramenti oligarchici in mano a pochi competitor,  ma il rischio di una drastica diminuzione delle voci conduce a una diminuzione della capacità democratica di un paese.
E’ il periodo della cosiddetta digital disruption, termine coniato da Clayton Christensen, professore di Harvard, che conduce alla maturazione della capacità di adattamento ai continui cambiamenti, che ha modificato i comportamenti di chi si informa e i canali utilizzati dalle nuove generazioni, i nativi digitali.

Millenial Generation
Le generazioni dei nativi digitali, quelle nate tra gli anni ’80 e i primi del 2000, i Millenial Generation o Generazione Y, sono sempre state a contatto con le tecnologie digitali  e le stimolazioni e gli input ricevuti attraverso il loro utilizzo li hanno portati a sviluppare strutture cerebrali differenti e nuovi modelli cognitivi.
Internet e i social network, annullando la distanza e modificando la percezione del tempo, ha abituato i Millennial all’accesso immediato alle informazioni e a sviluppare la condivisione di idee e l’attitudine a esprimere pensieri e stati d’animo.
Molte esigenze e modalità di interazione appartenenti ai Millenial sono diventate terreno comune anche per gli immigrati digitali, coloro che appartengono alla generazione nata a cavallo tra il prima e il dopo digitale. A loro compete la responsabilità di fare da ponte tra le due generazioni, limitando il  digital divide che li separa, diventando organo di trasmissione di saperi e modalità sociali nel mondo virtuale, consapevoli della differente visione e modo di interfacciarsi con la realtà.

Internet e il giornalismo
Internet ha messo a disposizione del giornalismo più supporti per raccontare le storie attraverso immagini, video, infografiche, dirette streaming e i social. Ma la  quantità enorme di informazioni disponibili e la  velocità con cui queste “invecchiano”,  ha aumentato il rischio di poca accuratezza da parte dei giornalisti nell’effettuare verifiche.
I social network e i commenti diventano l’occasione per  molti giornali di conoscere gli umori e le tendenze di un pubblico, quello della rete, sempre più indipendente ed esigente.
Lo spazio onlin dei commenti deve  essere utilizzato come  uno spazio aperto nel quale interagire con i lettori, invece di un luogo nel quale tutti si sentono liberi di esprimere opinioni con modalità spesso “violente” grazie all’anonimità fornita della rete.

I giornalisti e la società
I giornalisti sono consapevoli di cosa significa cultura digitale e delle modifiche che ha prodotto il passaggio dall’analogico al digitale nel modo di raccontare una storia? Una trasformazione che coinvolge la struttura stessa della società nella quale i cittadini siano in grado di trasformare le informazioni in conoscenza qualificata.
Occorre educare i cittadini all’utilizzo etico delle nuove tecnologie e i giornalisti possono e devono avere un ruolo di primo piano in questa funzione, quella di creazione di individui responsabili: di una cittadinanza.

Scrive Stefano Rodotà
“Non basta la previsione astratta dell’universalità del servizio e dell’apertura dell’accesso alle nuove tecnologie. Sono necessarie politiche pubbliche attive di alfabetizzazione, volte a eliminare i fattori che producono diseguaglianze diffuse e crescenti, se si vogliono evitare fenomeni di esclusione di massa che incidono direttamente sulla natura democratica di un sistema […]. Le politiche di alfabetizzazione, tuttavia, non possono essere ridotte alle minime nozioni per l’uso delle macchine […]. Alfabetizzazione deve significare anche la possibilità di comprendere il senso e la portata delle nuove tecnologie per avere nei loro confronti capacità critiche e non cadere nella facile identificazione tra innovazione tecnologica e progresso sociale […]




giovedì 5 maggio 2016

EMAIL ANIMATORE DIGITALE

Gentile Professoressa/Professore,

Sono uno studente/studentessa del Corso di Laurea in Scienze della Comunicazione, stiamo lavorando a un testo descrittivo elaborato sulla base delle risposte da voi fornite al questionario inviatovi.

La invito cortesemente a valutare il documento allegato e comunicarmi eventuali suggerimenti che possano fornire ulteriori informazioni.

Al fine di rendere il documento più comunicativo, riterrei utile inserire una immagine dell’Animatore Digitale; qualora fosse d’accordo la pregherei di inviarmi una sua fotografia. 

In attesa di una sua risposta, le invio i miei più cordiali saluti

ISTITUTO COMPRENSIVO PRA’ Via Airaghi, 9 Genova Pra’


Animatore Digitale

L’Animatore Digitale dell’Istituto Comprensivo di Genova Prà, è l’insegnante Caterina Bignone, docente di Tecnologia, Storia, Geografia, Lingue e Musica nella Scuola Primaria.
La docente espone le condizioni  delle dotazioni digitali e della didattica nella Scuola dove svolge la sua attività.                

Dotazioni digitali oggi                                      

La connettività della scuola è in via di miglioramento, in alcune classi sono presenti le LIM (Lavagne Interattive Multimediali). In passato c'è stata nella primaria Thouar una Cl@sse 2.0 ed ora le dotazioni multimediali sono utilizzate a turno dalle classi presenti nel plesso.
All’interno della scuola sono presenti i Laboratori tematici di Scienze e Musica, nella scuola secondario di primo grado viene usato il registro elettronico, l’utilizzo del BYOD da parte degli studenti è limitato a poche classi della secondaria di primo grado.

Didattica innovativa nella scuola

La tecnica della Flipped Classroom viene praticata in alcune classi e  in altre il lavoro di gruppo viene praticato come tecnica didattica principale. Il lavoro sui compiti autentici in alcuni casi ha come risultato prodotti multimediali originali e talvolta viene promosso l’utilizzo in classe e a casa di specifiche app o software per esercitarsi sulle singole discipline. In quasi tutte le classi delle primarie e con i bambini di cinque anni dell'infanzia viene praticato il Coding e in molte classi si usano libri in formato elettronico e risorse digitali.

Come si lavora a scuola

Molti dei docenti del nostro istituto comprensivo sono pronti a mettere in atto la didattica innovativa e molti di questi sviluppano progetti interdisciplinari in collaborazione. La didattica laboratoriale ove possibile con l'uso delle TIC è uno degli obiettivi di processo del RAV e costituisce un'azione del nostro Piano di Miglioramento.
I laboratori sono molto frequentati, l’Istituto ha legami con altre Scuole e con altri attori del territorio per innovare la didattica.
Condividere nuove metodologie e buone pratiche, proporre piccole attività innovative da sperimentare in classe sono le prime due attività concrete per contribuire a innovare la scuola. Più collaborativo e più consapevole è come immagino sarà il nostro Istituto fra tre anni.


Motto

“Collaborare per condividere e apprendere”

ISTITUTO COMPRENSIVO SANTO STEFANO DI MAGRA ISA 12



Animatore Digitale

L’Animatore Digitale dell’Istituto Comprensivo di Santo Stefano di Magra, è l’insegnante Claudio Galazzo, docente di Tecnologia, Musica e Matematica nella Scuola Primaria. Il docente espone le condizioni le condizioni delle dotazioni digitali e della didattica nella Scuola dove svolge la sua attività.                                                     

Dotazioni digitali oggi                                               

La connettività della scuola è in via di miglioramento, in alcune classi sono presenti le LIM (Lavagne Interattive Multimediali)  e una classe è Classe 2.0. All’interno della scuola sono presenti Laboratori multimediali (con dotazioni vecchie), Laboratori tematici di Scienze e Musica, viene poco usato il registro elettronico, il BYOD non è utilizzato dagli studenti.

Didattica innovativa nella scuola

La tecnica della Flipped Classroom  non viene praticata e solo in alcune classi il lavoro di gruppo viene praticato come tecnica didattica principale. In poche classi si fanno lavorare i ragazzi su compiti autentici con il risultato di prodotti multimediali originali e in poche classi viene promosso l’utilizzo in classe e a casa l’uso di specifiche app o software per esercitarsi sulle singole discipline. In poche classi viene praticato il Coding  e in poche classi si usano libri in formato elettronico e risorse digitali.

Come si lavora a scuola

Alcuni dei docenti del nostro istituto comprensivo sono pronti a mettere in atto la didattica innovativa e un alcuni di questi sviluppano progetti interdisciplinari in collaborazione. I laboratori sono abbastanza frequentati, l’Istituto ha legami con altre Scuole ma non ne ha con altri attori del territorio per innovare la didattica.Google apps for education, sviluppo dei laboratori e sensibilizzazione sulle necessità di utilizzare didattica innovativa, sono le prime due attività concrete per contribuire a innovare la scuola. Con migliori dotazioni e con un gruppo coeso di docenti che collaborano per il raggiungimento di un obiettivo comune  è come immagino sarà il nostro Istituto fra tre anni.

Motto

 “Work in progress”

ISTITUTO COMPRENSIVO PEGLI/EX RIZZO-ALESSI Piazza Bonavino, 4 Genova Pegli


Animatore Digitale

L’Animatore Digitale dell’Istituto Comprensivo Pegli/ex Rizzo-Alessi di Genova Pegli, è il prof. Andrea Rosselli, docente di Arte.
Il docente espone le condizioni delle dotazioni digitali e della didattica nella Scuola dove svolge la sua attività.                                                      

Dotazioni digitali oggi 

L’Istituto comprensivo è una Scuola secondaria di primo grado nel quale  la connettività è buona, in alcune classi sono presenti le LIM (Lavagne Interattive Multimediali)  e alcune sono Classe 2.0.
All’interno della scuola non sono presenti Laboratori tematici, viene molto usato il registro elettronico, l’utilizzo del BYOD da parte degli studenti è limitato a alcune classi.

Didattica innovativa nella scuola

La tecnica della Flipped Classroom viene praticata in alcune classi e in alcune il lavoro di gruppo viene praticato come tecnica didattica principale. In alcune classi si fanno lavorare i ragazzi su compiti autentici con il risultato di prodotti multimediali originali e in alcune classi viene promosso l’utilizzo in classe e a casa l’uso di specifiche app o software per esercitarsi sulle singole discipline. In poche classi viene praticato il Coding  e in alcune classi si usano libri in formato elettronico e risorse digitali.

Come si lavora a scuola 

Alcuni dei docenti del nostro istituto comprensivo sono pronti a mettere in atto la didattica innovativa e i sviluppano progetti interdisciplinari in collaborazione. I laboratori sono abbastanza frequentati,  l’Istituto non ha legami con altre Scuole ma ha legami con altri attori del territorio per innovare la didattica.
Le prime due attività concrete per contribuire a innovare il nostro Istituto consistono nella formazione interna dei docenti sull’utilizzo delle LIM e sviluppare la piattaforma di condivisione Classroom . Un utilizzo delle tecnologie più avanzato, è come immagino sarà il nostro Istituto fra tre anni.

Motto

“Carta, calamaio e tablet”

QUESTIONARIO ANIMATORE DIGITALE

Per intervistare gli Animatori Digitali abbiamo creato un questionario.
Il questionario può essere visualizzato a questo link.

PROGETTO INNOVAZIONE SCUOLA

Il gruppo BIGGS ha realizzato una pagina indirizzata alla figura dell'Animatore Digitale.
La pagina è visualizzabile a questo a questo link

martedì 3 maggio 2016

SCIENZE DELLA COMUNICAZIONE


“Non si può non comunicare”

“Non si può non comunicare” diceva Watzlawick, ma nella società odierna la capacità di aprirsi a posizioni e idee differenti sembra essere venuta meno. Sembra prevalere la semplice trasmissione di messaggi, il più delle volte cruenti, che sottolineano il progressivo irrigidimento delle posizioni tra gli individui, le religioni, i credo politici.

Il Campus

Il corso di Laurea in Scienze della Comunicazione, aperto a Bologna nel 1992 da Umberto Eco, si è diffuso in quasi tutti gli atenei da circa dieci anni. L’Università di Genova lo propone presso il Polo didattico decentrato di Savona, strutturato secondo il modello americano del Campus. All’interno sono ospitate aziende che saldano il rapporto tra  il mondo del lavoro e  quello accademico offrendo opportunità di inserimento professionale. Originariamente caserma militare Bligny, il polo universitario savonese è frutto di una riqualificazione virtuosa, esempio del passaggio da una concezione basata sull'impiego bellico a quello culturale, ambasciatore di tolleranza e pace. 

Il Corso di Laurea in Scienze della Comunicazione

L’offerta formativa della Facoltà di Scienza della Comunicazione propone uno excursus sui vari aspetti della comunicazione, come si è evoluta, quali effetti ha avuto nella storia dell’uomo. Il corso fornisce una visione d’insieme su come l’uso dei media abbia influito profondamente su mentalità, cultura e meccanismi socio-politici. Con la diffusione dei computer, la creazione delle reti telematiche, è nato un nuovo tipo di comunicazione mediale che nel percorso universitario trova espressione negli insegnamenti di indirizzo informatico.

Il mondo ha bisogno di comunicatori

Dai dati occupazionali forniti da Almalaurea, le percentuali dei laureati in Scienza della Comunicazione presentano pochissimi disoccupati. Ma al di là delle statistiche, mai come in questo momento il mondo ha bisogno di comunicatori, specialisti nel codificare e decodificare i messaggi provenienti da tutti gli ambiti dell’informazione, esperti nel corretto utilizzo etimologico della lingua e nella conoscenza e utilizzo dei linguaggi multimediali, in una dimensione che non conosce confini territoriali e culturali.







IL CODING



“Nel 2020 mancheranno in Europa 900mila esperti informatici per coprire le esigenze del settore”:è il richiamo che nel 2014 Microsoft, Facebook  e altri colossi dell’industria digitale hanno fatto in una lettera aperta indirizzata a Bruxelles, ai governanti europei per riformare i sistemi d’istruzione per migliorare le competenze degli studenti

Una partnership per il coding. 

Il 1° dicembre 2015 si è tenuto a Roma l’Edu Day, l’evento di informazione-formazione che Microsoft ha dedicato al mondo della scuola si è svolto nell’ottica dell’attuazione del protocollo d’intesa siglato con il MIUR, per la digitalizzazione del sistema scolastico.  Nel corso della manifestazione è stato presentato il PNSD (Piano Nazionale Scuola Digitale) che ha l’obiettivo di guidare le scuole verso l’innovazione e la digitalizzazione come previsto da La Buona Scuola. L’evento ha sottolineato la collaborazione di Microsoft con il MIUR e il CINI (Consorzio Interuniversitario Nazionale per l’Informatica) nel progetto “Programma il Futuro” che prevede l’introduzione nella scuola dei concetti di base dell’informatica attraverso la programmazione, il “coding”. Una partnership con obiettivi non solo economici, ma mirante sopratutto a fornire le conoscenze digitali indispensabili alle nuove generazioni.


La piattaforma “Programma il futuro”

Il coding è la stesura di un programma informatico attraverso il quale i ragazzi impareranno a risolvere problemi con l’ausilio delle regole della logica tipiche dell’informatica.
Gli strumenti, disponibili sul sito “Programma il Futuro”, possono essere utilizzati in classe da insegnanti di qualunque materia e sono suddivisi in due percorsi:
Modalità base, consistente nell’Ora del Codice, un’ora di avviamento al Personal Computer.
Modalità più avanzata, consistente in ulteriori lezioni per percorsi più approfonditi che sviluppino i temi del Personal Computer.
Le lezioni verranno strutturate per fornire:
Una base di alfabetizzazione digitale.
Gli strumenti per lo sviluppo del pensiero computazionale.


Il Pensiero computazionale

Il pensiero computazionale è lo sforzo fatto da una persona per fornire, ad un altro individuo o a una macchina, le istruzioni affinché, eseguendole, essi siano in grado di completare il compito assegnatogli. La capacità di immaginare e descrivere un procedimento costruttivo diventa il vettore che permette di affrontare problemi complessi, ipotizzare soluzioni che prevedono più fasi, immaginare una descrizione chiara di cosa fare e quando farlo. E’ la trasmutazione della fantasia in uno strumento per il raggiungimento di un obiettivo.
La consapevolezza che il pensiero computazionale costituisca la quarta abilità di base, oltre il saper leggere, scrivere e far di calcolo, ha prodotto la convinzione che debba essere insegnato ai bambini già nella prima classe della scuola Primaria e che la tecnica più efficace sia quella di utilizzare il gioco, rendendoli utenti attivi in grado di programmare storie interattive e videogiochi.