Il PNSD, pilastro della legge La Buona Scuola L.107/2015, concorre a facilitare l'utilizzo delle risorse per l'innovazione digitale a partire dai fondi Strutturali Europei e quelli stanziati dalla stessa legge. Prevede un impegno di 600 milioni sulle infrastrutture e 400 milioni sulle nuove competenze. La sua storia inizia nel 2007 con: Azione LIM con la diffusione della Lavagna interattiva Multimediale nelle classi e Azione Cl@ssi 2.0 ideazione e realizzazione di ambienti di apprendimento innovativi; a seguire Azione wi-fi per la connettività nelle scuole.
Gli obiettivi da realizzare sono 35, tra cui: fibra e banda larga, cablaggio degli spazi interni, reperire le risorse per il canone di di connettività, individuazione di un responsabile per il digitale, formazione interna del personale. Le aree di intervento sono 4: strumenti abilitanti, competenze e contenuti per gli studenti, formazione del personale, accompagnamento.
Animatore digitale
Un ruolo speciale introdotto dal PNSD è quello dell’Animatore Digitale, figura con compiti di organizzazione della formazione interna del personale; coinvolgimento della comunità scolastica favorendo la partecipazione degli studenti e della comunità; creazione di soluzioni innovative e tecnologiche sostenibili. L’apparente chiarezza dei suoi compiti nasconde la difficoltà ad individuare soggetti con specifiche competenze, in grado di “generare” una visione d’insieme delle varie problematiche strutturali, informatiche, economiche e gestionali degli interventi da effettuare e delle ricadute sul lungo periodo.

Vision
La vision del Piano mira ad un’educazione nell'era digitale che ponga la scuola in primo piano nell'interpretare e sostenere l’apprendimento degli individui lungo tutto l’arco della vita e in tutti i suoi contesti. La scuola diventa così crocevia di un’azione culturale volta a sostenere e sviluppare l’acquisizione di competenze da parte degli studenti. Scendendo più nel particolare si evince come il quadro generale sia strutturato sul lungo periodo: lo scopo ultimo consiste nel trasformare l’innovazione digitale della scuola in un volano della ripresa economica attraverso interventi strutturali e digitali; attraverso l’implementazione di questi due aspetti si attendono importanti evoluzioni nella modernizzazione del paese attraverso quel turnover di cui necessita la P.A. a causa dell’elevata età media dalla quale è afflitta. A tale scopo viene anche introdotta l’Amministrazione digitale (registro elettronico, identità digitale) per la quale saranno necessarie le nuove conoscenze digitali delle nuove generazioni.
Un obiettivo ambizioso, una sorta di quadratura del cerchio, con la chiamata ad uno sforzo collettivo che va molto al di là del semplice aspetto didattico, per realizzarlo occorreranno cospicue risorse che non potranno limitarsi ai Fondi Strutturali Europei o della legge 107/2015.